A pochi giorni dal 25 aprile, ricorrenza simbolo della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, è venuto a mancare, ai suoi cari e a tutta la città, Franco Balilli.
Insieme ad altri giovani fermani aderì al Nuovo Esercito Italiano e operò, a fianco delle truppe alleate del Generale Anders, lungo la Linea Gotica, contribuendo alla liberazione del nord delle Marche, di Ravenna, di Bologna e Padova. Di quel periodo ha sempre conservato un ricordo doloroso, ma anche umano e affettuoso verso i compagni morti in battaglia: il suo capitano Giorgi, il fermano Enzo Ficcadenti e il monturanese Gino Moretti.
Nel dopoguerra Franco non si sottrasse mai all’impegno civile per la democrazia e per una società più giusta e lo fece con le doti innate dell’ umiltà e della coerenza, ma anche con quella della tipica ironia popolare fermana. Chiunque l’abbia conosciuto ricorda la sua bontà e disponibilità all’aiuto e il rispetto per le idee di tutti, pur nella fermezza delle sue convinzioni ideali.
Per noi più giovani fu fonte di racconti ed episodi, trasferendoci il sapore di quegli anni difficili ed eroici. Fu anche però un maestro di umanità che non dice mai cosa dovresti essere, ma sempre incoraggia ognuno ad esprimere liberamente la propria personalità

ANPI Fermo